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Nº 552 RICONOSCIUTO DIRITTO ALLA PROVVIGIONE NELL’IPOTESI IN CUI IL MEDIATORE SI SIA LIMITATO A FAR VISIONARE IL PROGETTO DELL’IMMOBILE DA COSTRUIRE, RISULTANDO DEL TUTTO IRRILEVANTE CHE PER I NUOVI IMMOBILI NON SIANO STATI NEPPURE OTTENUTI I RELATIVI PERMESSI.-

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  • Giurisprudenza

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SENTENZA VITTORIOSA STUDIO LEGALE D’ARAGONA IN MATERIA DI INTERMEDIAZIONE IMMOBILIARE - TRIBUNALE DI NOLA - SENTENZA DEL 20/07/2017.- Il Tribunale di Nola, con la Sentenza in esame, ha ribadito un principio fondamentale a tenor del quale, “il diritto del mediatore alla provvigione sorge tutte le volte in cui la conclusione dell’affare sia in rapporto causale con l’attività intermediatrice, pur non richiedendosi che, tra l’attività del mediatore e la conclusione dell’affare, sussista un nesso eziologico diretto ed esclusivo, ed essendo, viceversa, sufficiente che, anche in presenza di un processo di formazione della volontà delle parti complesso ed articolato nel tempo, la “messa in relazione” delle stesse costituisca l’antecedente indispensabile per pervenire, attraverso fasi e vicende successive, alla conclusione del contratto. Ne consegue che la prestazione del mediatore ben può esaurirsi nel ritrovamento e nell’indicazione di uno dei contraenti, indipendentemente dal suo intervento nelle varie fasi delle trattative sino alla stipula del negozio, sempre che la prestazione stessa possa legittimamente ritenersi conseguenza prossima o remota della sua opera, tale, cioè, che, senza di essa, il negozio stesso non sarebbe stato concluso, secondo i principi della causalità adeguata (nella specie, il diritto alla provvigione è stato riconosciuto al mediatore che aveva fissato un appuntamento presso il cantiere della società alienante, aveva fatto visionare al futuro acquirente l’intero complesso edilizio oggetto della trattativa ed aveva mostrato una delle unità immobiliari di cui il complesso stesso si componeva, senza attribuire rilievo ostativo all’intervallo di circa sette mesi intercorso tra tale attività e la conclusione del contratto)” (Cass. n. 3438/2002; 23438/2004; 28231/2005 25851/2014).- Difatti è stato provato in corso di causa, che parte acquirente e parte venditrice, a seguito della messa in relazione operata dalla società di intermediazione immobiliare, abbiano stipulato prima un contratto preliminare e poi un atto pubblico di vendita; Tali atti sono da considerarsi frutto della prestazione del mediatore, riguardando lo stesso bene e lo stesso negozio giuridico proposti dal mediatore, a nulla rilevando che la villetta non sia stata poi realizzata in modo perfettamente conforme al progetto.-

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Autore Fasolino - d'Aragona
Data pubblicazione 06-09-2017
Data aggiornamento 06-09-2017
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