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QUESITO N. 147: Nel caso di apertura di successione e di successiva pubblicazione di testamento olografo come si determina il dies a quo a partire dal quale decorre il termine di prescrizione per l’esperimento dell’azione di riduzione?
Quesito 147: Nel caso di apertura di successione e di successiva pubblicazione di testamento olografo come si determina il dies a quo a partire dal quale decorre il termine di prescrizione per l’esperimento dell’azione di riduzione?

Il quesito proposto attiene all’acquisto di un cespite pervenuto nella sfera patrimoniale del dante causa per successione testamentaria.
A mente dell’art. 554 c.c. qualora le disposizioni testamentarie, per esempio contenute, come nel caso di specie, in un testamento olografo, siano da ritenersi lesive della quota di riserva destinata ai legittimari, questi ultimi possono dar corso ad un’azione di riduzione per reintegrare la porzione ereditaria di loro spettanza.
Chi, pertanto, acquisti un bene facente parte di un compendio ereditario rimane esposto al rischio di soggiacere a tale azione sempre che ricorrano i presupposti richiesti ex lege per la proponibilità della stessa.
Oltre la sussistenza della lesione la legge richiede, difatti, che non si sia realizzata la prescrizione decennale a cui l’azione è assoggettata.
Tale ultimo rilievo ci introduce nel vivo della questione che ci occupa poiché risulta dirimente, per la salvezza dei diritti acquisiti dall’avente causa dell’erede, stabilire quale sia il dies a quo a partire dal quale decorre il termine prescrizionale.
Intorno a tale problematica si sono profilati due contrastanti orientamenti giurisprudenziali.
Secondo il primo, più risalente, il termine di prescrizione dell’azione di riduzione decorre dalla data di apertura della successione, non rilevando né l’eventuale ignoranza dell’esistenza di un testamento, né la circostanza che il testamento olografo non sia in possesso del legittimario dal momento che costituiscono cause ostative all’esercizio del diritto e quindi al decorso del termine di prescrizione solo gli impedimenti legali e non anche quelli di fatto ( C.f.r. Cass n. 4230/1987; Cass. n. 11809/1997 ).
L’opposto indirizzo giurisprudenziale sostiene, di converso, che il termine decorra dalla data di pubblicazione del testamento, momento che determina l’insorgere di una presunzione iuris tantum di conoscenza delle disposizioni lesive ( C.f.r.Cass. n. 99/1970; Cass. n. 5920/1999).
Stante il contrasto giurisprudenziale, il giudice di legittimità ha ritenuto di dover intervenire a Sezioni Unite per assumere una posizione maggiormente definita. Ciò ha fatto pronunciando la sentenza n.20644 del 25 ottobre 2004.
Con questa decisione la Suprema Corte prende le distanze dai precedenti orientamenti e stabilisce che, in riferimento alle ipotesi in cui la lesione di legittima sia ricollegabile a disposizioni testamentarie, il dies a quo della prescrizione sia quello dell’accettazione dell’eredità, essendo questo il momento in cui la lesione di legittima da potenziale diviene attuale poiché, argomenta la Corte, né l’apertura della succession...

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